Il vaso di espansione è un dispositivo dalla forma generalmente circolare o quadrata installato sul retro della caldaia e serve a ridurre le continue variazioni di pressione all’interno dell’impianto al fine di evitare grossi sbalzi di pressione, denominati colpi di ariete.
Essendo l’acqua obbligata a subire continue variazioni di calore, quando si riscalda, aumenta di volume, per cui si è ritenuto necessario installare all’interno delle caldaie questo vaso di espansione.
Funzionamento del vaso di espansione
Immaginiamo una caldaia spenta; nell’impianto l’acqua è fredda e la pressione della caldaia (quindi del vaso) è 1 bar, in questo caso la membrana si trova unita al vaso.
Quando mettiamo in funzione la caldaia, la temperatura dell’acqua comincia a salire e, aumentando di volume, fa sì che la membrana venga compressa e che l’acqua entri nel vaso flettendosi verso il cuscinetto d’aria così da formare uno spazio necessario ad assimilare questo aumento di volume all’interno dell’impianto.
Quando poi spegniamo la caldaia, diminuendo la temperatura dell’acqua, questo cuscinetto d’aria butta l’acqua al di fuori del vaso reinserendola nel circuito. Questo procedimento consente il corretto mantenimento della pressione nell’impianto.
Manutenzione e anomalie di un vaso di espansione
Di regola, almeno una volta all’anno, bisogna controllare il vaso di espansione per un corretto funzionamento della caldaia e, di norma, questo controllo avviene in contemporanea alla visita periodica annuale del tecnico che si occupa della manutenzione della caldaia.
Quando la pressione all’interno del vaso è sullo zero, probabilmente ci troviamo davanti alla rottura della membrana, e di conseguenza si verifica immediatamente un aumento rapido della pressione a caldaia accesa e la successiva apertura della valvola di sicurezza con pressione c che raggiunge i 3 bar circa, per cui ne consegue il blocco automatico della caldaia.
Se invece, ad impianto di riscaldamento freddo, la pressione da 1,5 bar in tempi brevi scende fino ad arrivare allo zero, di sicuro non ci troviamo davanti ad un problema del vaso bensì a piccole o grandi perdite di acqua dai radiatori, ai tubi della mandata o del riscaldamento sotto la caldaia o perdite nell’impianto di riscaldamento nella casa, o come ultima ipotesi, perdite nella centralina del riscaldamento.
Come smontare e sostituire il vaso di espansione di una caldaia
Nel caso in cui la pressione si eleva oltre i 2,5 bar fino a 4 bar con l’impianto di riscaldamento a pieno regime (radiatori bollenti), c’è una probabilità molto alta che il vaso sia scarico di aria o nel caso estremo, rotto, in quanto la membrana si fora e non mantiene più la pressione dell’aria.
Nel primo caso un intervento di ripristino della caldaia risulta più immediato in quanto con un semplice caricatore ad aria compressa possiamo caricare facilmente il vaso svitando il cappuccetto di plastica posto nella parte superiore del vaso ed attaccargli il caricatore e procedere.
In caso di sostituzione del vaso si dovrà procedere quasi certamente allo smontaggio della caldaia dal muro, in quanto trovandosi il vaso sul retro della caldaia è molto difficile l’accesso con le mani per un tecnico per lo smontaggio del vecchio e l’installazione di uno nuovo.
Dove, invece, c’è libero accesso, basta semplicemente svitare il raccordo posto al di sotto di esso, sfilare il vecchio vaso e montarne uno nuovo.